C'è un suono, che accompagna ogni cittadino italiano, dalle Alpi a Lampedusa, dal primo vagito al lungo percorso mortuario: quello delle campane.
Simbolo di un'epoca passata, in cui era il gioiello incastonato nel punto più alto del paesino, la campana serviva a ricordare lo scorrere del tempo ad un popolo di contadini ed artigiani, di semplici lavoratori manuali e casalinghe che trovavano nel suo rintocco un utile promemoria.
Ma ora, nel secolo del tempo definito, in cui è impossibile rimanere estraniati dal suo fluire, è ancora necessaria la presenza del campanile ed il suo intercedere nella vita quotidiana?
E' logico che, in una società in cui circa solo un quinto dei suoi membri partecipa alle messe, sia cosi' presente un regolare ed invadente suono, ogni ora, ogni mezzora, simbolo di abitudini cadute in disuso?
Davvero le campane sono ancora, per l'italiano medio, sinonimo di unità o siamo di fronte ad un'esibizione di potere, presenza e sovrastazione nei confronti della propria comunità e di quelle adiacenti?
Il rintocco della campana deve essere sempre distinto tra quello legato alla celebrazione religiosa in essere, che considero lecito in quanto riferito all'attività commerciale stessa, e quello orario, entrato nell'abitudinario e quindi accettato in automatico, non avendo possibilità di scelta.
E' la stessa relazione che intercorre tra l'annuncio del gol da parte dello speaker durante una partita di calcio ed il vicino di casa che scarica lo sciacquone del bagno ogni mezzora nell'appartamento sopra il tuo.
Attenzione però: se per il vicino con problemi intestinali abbiamo le mani legate, per il campanile rumoroso abbiamo la legge dalla nostra. Nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del novembre del 1997, vengono definite le soglie di tolleranza delle emissioni sonore, tabellate per aree territoriali e fasce orarie (diurno/notturno).
Nel caso foste assaliti dai campanacci crociati, appuntatevi i decibel emessi e confrontateli con la Tabella C del Decreto in questione: potreste ottenere grandi soddisfazioni!
PS: in calce, una "leggenda che si protrae da anni, ma di cui non ho ancora trovato tracce veritiere nel web: in Norvegia, nel 2011, la Società Pagana Norvegese, stufa del risuonare delle campane cattoliche e delle preghiere del Muezzin, ha installato sui tetti della cittadina prescelta una serie di autoparlanti, per diffondere preghiere pagane e messaggi anticlericali. Bell'iniziativa, se vera, anche se non vorrei esser stato nei panni dei poveri atei di quella città.